Anac, la relazione annuale: “L’emergenza coronavirus ha determinato, com’era prevedibile, un impatto molto rilevante sulla finanza pubblica”
In occasione della relazione di fine-mandato, l’Anac, alla Camera, ha fatto il punto sulle iniziative adottate per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
Di seguito il video dell’intervento.
La relazione annuale dell’Anac. Ampio spazio, inevitabilmente, all’emergenza coronavirus
“Nel primo quadrimestre la Banca dati nazionale dei contratti pubblici (Bdncp) detenuta dall’Anac ha registrato 61.637 procedure connesse all’emergenza sanitaria, per una spesa complessiva di 3 miliardi (3,04 mld per l’esattezza). La gran parte dell’importo, oltre 2 miliardi, è riferibile al periodo più critico dell’emergenza, ovvero quello compreso fra il 1° marzo e il 10 aprile”, si legge nella relazione.
L’impatto sulla finanza pubblica
Si evidenzia ovviamente l’impatto sulla finanza pubblica, colpita dall’emergenza coronavirus che ha frenato le entrate e aumentato le uscite.
“L’emergenza ha determinato, com’era prevedibile, un impatto molto rilevante sulla finanza pubblica. A questo dato, legato in parte alle naturali dinamiche del mercato connesse all’accaparramento di tali prodotti sullo scenario internazionale, non possono ritenersi estranei comportamenti speculativi e predatori da parte di soggetti variamente posizionati lungo la catena di fornitura, come già emerso da svariate indagini della magistratura”.
Anac denuncia prezzi elevati e qualità ridotta per i sistemi di protezione individuale
Si segnalano poi alcune distorsioni sul mercato, dove si registrano aumenti dei prezzi rispetto all’epoca pre coronavirus, ad esempio.
“Abnorme lievitazione dei prezzi rispetto ai prezzi riconoscibili ante emergenza e forte variabilità degli stessi sul territorio nazionale; scostamento nella qualità e quantità delle forniture rispetto alle caratteristiche richieste; retrocessione dell’aggiudicatario dall’offerta, mancata stipula del contratto, mancato avvio o interruzione della fornitura; ritardi rispetto al/i termine/i di consegna; mancato possesso, da parte dell’affidatario, dei requisiti di ordine generale necessari per contrarre con la Pubblica amministrazione”.
Il crollo degli appalti
Preoccupante per non dire critico il dato sugli appalti, che hanno fatto registrare un crollo con una perdita stimata intorno ai diciotto miliardi e mezzo.
“Benché si tratta di dati ancora provvisori che devono essere consolidati, nel primo quadrimestre 2020 gli appalti sono scesi del 24% per numero e del 33% in valore, pari a 18,6 miliardi in meno. La Regione più colpita è la Lombardia (-63%, pari a una flessione di circa 10 miliardi), mentre alcune Regioni nel primo quadrimestre 2020 hanno fatto addirittura registrare dati positivi, come il Lazio (+14%, pari a 550 milioni)”.